REIKI E SCIENZA
“Lo scienziato non è l’uomo che fornisce le vere risposte; è quello che pone le vere domande.” – Carl Lévi-Strauss
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Reiki e Scienza
Contrariamente a quanto si pensa, capire i fenomeni dell’universo non è solo “roba per specialisti” o per gente dalla mente matematica. In questa sezione trovate una breve raccolta di concetti base sull’energia e sulle sue leggi, spiegati in modo semplice.
Spiegare il funzionamento del Reiki non è difficile perché l’energia risponde a leggi fisiche: ciò nonostante, perché funziona e quale meccanismo lo faccia attivare diviene completamente comprensibile per la nostra mente razionale soltanto con la pratica. Solamente provando il Reiki si può capirlo veramente, come se l’effetto dell’energia aprisse in noi nuove porte di comprensione. Saranno le mani, con sensazioni per lo più mai provate prima, a dirci dove e come l’energia sta fluendo e scopriremo di poter contare su una risorsa a disposizione di tutti, l’intuito.
ENERGIA E MATERIA
Quando tocchiamo un oggetto, cosa percepiamo esattamente? Al tatto lo sentiamo duro, morbido o solido… E’ la nostra pelle a trasmetterci queste sensazioni di pienezza avallate dalle informazioni visive processate dal nostro cervello. Ebbene, se potessimo “vedere” la materia a livello molecolare, atomico e subatomico questa ci apparirebbe come un agglomerato di molecole “tenute insieme” da un campo elettromagnetico, ossia da un vorticoso fluire di elettroni (a circa 900 Km al secondo) intorno ad un nucleo. Ciò che la nostra mano sente e chiama materia è, di fatto, il campo elettromagnetico generato dagli evanescenti elettroni ed è proprio questo che definisce i confini dell’oggetto che tocchiamo: la mano sente la materia solo a partire da una certa “densità” percepibile. Dal punto di vista scientifico dunque la materia è meno solida di quanto ci appaia a occhio nudo o al tatto e, di fatto, meno “piena” di quanto i nostri sensi ci dicano. Lo spazio tra un atomo e un altro può essere molto, molto grande. Ne consegue che la roccia, esempio per antonomasia di solidità e compattezza, nella realtà molecolare contiene un gran vuoto! Non stupitevi quindi se ragionando sull’energia (e su Reiki) scoprirete concetti di cui non immaginavate nemmeno l’esistenza: il mondo fisico è ancora più affascinante di come l’abbiamo sempre percepito!
Nei primi trent’anni del ‘900 furono i fisici Max Planck e Albert Einstein a teorizzare sulla composizione energetica della materia e sulla sua struttura fine, l’infinitamente piccolo, ponendo così le basi della fisica quantistica. Con la Teoria della Relatività (E = MC2) Einstein definì che la quantità di energia (E) prodotta è uguale alla massa di materia (M) moltiplicata per la velocità della luce al quadrato (C2), cioè la materia è energia. Se la materia si può trasformare in energia e l’energia in materia, possiamo calcolare con esattezza quanta materia corrisponde a una certa energia e viceversa. La teoria rivoluzionò la fisica classica con influenze enormi sulla tecnologia. Così come si riuscì a trasformare la materia in energia (la bomba atomica ad idrogeno ne liberò una devastante quantità distruttiva) al CERN di Ginevra recentemente trasformarono l’energia dei raggi cosmici in micro particelle di materia, passando dalla teoria alla pratica.
Nell’universo, visto con gli occhi della fisica quantistica, tutto è energia e tutti gli elementi sono interconnessi: questo grande organismo interdipendente è un concetto assai affine alle filosofie orientali dove l’individuo è parte di un tutto ed al tutto può attingere per la propria crescita personale e spirituale. É curioso notare come lo stesso Albert Einstein si è interrogato a lungo sui grandi perché dell’universo, sull’esistenza di Dio, sulla natura della vita e della materia lasciandoci aforismi e ragionamenti degni dei più grandi filosofi.
GLI INFRAROSSI
Tutta la materia è energia: anche noi siamo fatti di energia, aggregata sotto forma “umana”. Ebbene, tutto ciò che fa parte del nostro mondo, piante, rocce, animali o esseri umani, è materia ed è costituito da atomi e tutto, incluso l’uomo, emette radiazioni elettromagnetiche. Per parlare di campi elettromagnetici occorre una certa preparazione ma se vi è capitato di giocare con una calamita… avete già sperimentato la forza di un campo elettromagnetico. Capiamo senza problemi cos’è questa forza di attrazione o repulsione verso calamite con carica opposta o identica perché ne tocchiamo gli effetti. Cerchiamo allora di capire cos’è questa forza.
L’occhio è l’organo più sensibile alle onde elettromagnetiche; tuttavia, la sua capacità di percepirle è limitata a una ristretta fascia di radiazioni: non vediamo le onde radio, l’infrarosso, l’ultravioletto, i raggi X né quelli gamma. Le sole onde visibili sotto forma di luce e calore sono quelle che coprono un piccolissimo intervallo di frequenza fra l’ultravioletto e l’infrarosso: di fatto, non ci accorgiamo se un corpo emette altre radiazioni oltre a quelle che noi chiamiamo luce. Possiamo però rilevarle in laboratorio attraverso particolari strumenti, come lo spettrometro, capaci di misurare lo spettro della radiazione elettromagnetica (cioè “cosa” emette un corpo e in che quantità).
Negli esseri viventi la maggior parte delle radiazioni emesse, cioè il nostro campo elettromagnetico, è composto dagli infrarossi (precisamente con frequenza di 9,4 micrometri) visibili non a occhio nudo ma indossando, ad esempio, particolari visori (come nei film d’azione in cui i marines al buio intercettano il nemico) o grazie a telecamere a infrarossi. Luce visibile e infrarossi (corti e lunghi) sono frequenze compatibili con il corpo umano: tutte le altre frequenze sono invece incompatibili con la nostra struttura e possono risultare dannose e pericolose (ad es. i raggi UVA e UVB, i raggi X).
Nella tecnica del Reiki, poiché siamo esseri energetici in un universo fatto di energia, l’operatore Reiki capta le onde elettromagnetiche presenti nell’aria (tutte, di ogni frequenza) come se lui stesso fosse un’antenna e le trasforma nella frequenza più affine a quella umana, adatta cioè ad essere assimilata. Le mani di un reikista irradiano infrarossi in quantità maggiore rispetto ad un non reiksta: non si vedrà sulle mani luce visibile (si veda la Legge della fotoluminescenza) ma verranno percepiti sotto forma di calore dalla persona “trattata” e rilevabili in laboratorio o tramite visori e fotocamere a infrarossi.
CURARE CON GLI INFRAROSSI
Da oltre vent’anni in occidente “la luce che cura” è alla base delle terapie fisioterapiche ad infrarossi che utilizzano vari tipi di macchinari radianti raggi infrarossi alla frequenza adatta al corpo umano, quindi facilmente assimilabili e direzionabili. I primi impieghi si sono visti con successo sull’apparato scheletrico e muscolare, per facilitare il saldarsi di fratture e micro lesioni che non trovavano altra soluzione attraverso le terapie convenzionali o come terapia del dolore e delle infiammazioni. Ad oggi, non ci sono ospedali o centri riabilitativi che non pratichino la terapia ad infrarossi (provate a cercare su Internet, rimarrete strabiliati) per le patologie più differenti. Come abbiamo già detto, gli infrarossi sono energia calda e proprio questo calore viene “fotografato” e registrato dalle più moderne strumentazioni mediche utilizzate in campo diagnostico per capire dove e se esista, una disfunzione: gli apparecchi rilevatori d‘infrarossi indicano, ad esempio, una cattiva circolazione del sangue (tipica nelle estremità di chi soffre di sclerosi multipla – vedi foto: visione ad infrarossi della mano di un paziente affetto da sclerosi multipla) con zone più fredde perché meno irrorate, e in moltissimi altri campi di indagine. Gli apparecchi scientifici emettitori di infrarossi a scopo terapeutico fanno quello che il reikista fa con le sue mani, cioè trasformano l’energia (elettrica per le macchine) in raggi infrarossi. Il reikista cattura l’energia universale e la trasmette in una quantità tale da poter essere assimilata dal corpo e indirizzata. Nulla di magico quindi! Se emettiamo infrarossi, perché non dovremmo trasmetterli proprio noi che siamo biologicamente portati per farlo? Esistono in commercio anche strumentazioni ad uso privato, per ogni scopo o patologia; ad es. strumenti per rivitalizzare l’epidermide e favorire l’assorbimento di alcuni principi attivi, oppure stick infrarossi contro l’herpes labiale. Il Reiki è invece biocompatibile per natura e non presenta difficoltà di utilizzo. Le bioenergie e gli infrarossi trovano oggi largo impiego nelle terapie neuromotorie, fisioterapiche, dermatologiche (come per herpes, ustioni, eczemi, psoriasi), solo per citarne alcune, con benefici effetti anche sugli stati emotivi del paziente che ritrova forza e pace mentale, ossia equilibrio.