FAQ
“La cosa più importante è non smettere mai di fare domande.” – Albert Einstein
Il Reiki è una tecnica semplice, la si insegna a tutti, bambini, adulti e anziani: ciascuno troverà la tipologia di corso o il modulo di apprendimento più adatto alle sue esigenze. A ciascuno verrà insegnato ciò che può comprendere e usare secondo i suoi bisogni. Il reiki viene insegnato anche a persone con disabilità grave, che apparentemente non sembrano poterlo comprendere eppure anch’essi, da quando hanno reiki, possono trattarsi appoggiando le mani su di sé, a volte anche inconsapevolmente.
Nei casi in cui la persona non possa spostarsi né partecipare a un seminario di gruppo, si può optare per un corso singolo, anche domiciliare o in loco, presso la struttura dove la persona è ricoverata.
I corsi intensivi o su due giorni sono rivolti a tutti, dagli 11 anni in poi. Per i bambini dai 5 gli 11 anni vengono organizzati corsi più brevi, giocosi, adatti a loro. Sarà il genitore a valutare quale è la modalità migliore per il bambino, più maturo rispetto alla sua età o ancora più infantile. In seguito, il bambino che ha già reiki, frequenterà come ripartecipante i corsi per adulti.
Il Reiki è una tecnica molto facile ed intuitiva, tutti siamo capaci di farlo “per natura”. Tutti siamo dotati di un corpo e di uno stesso sistema energetico attraverso il quale scorre l’energia. Se siamo vivi è perché l’energia fluisce copiosa in noi, siamo in grado di trasformare la materia sotto forma di cibo in energia, di trarre energia dall’acqua e dall’ambiente circostante, ricaricando le batterie ad esempio con una buona dormita o con una passeggiata nella natura. Tutti siamo naturalmente portati a percepire e recepire l’energia, solo che non sempre sappiamo come usarla a nostro vantaggio. Nei corsi viene spiegato “come” fare ma tutti, indifferentemente, siamo portati e capaci.
No, non deve essere inteso come medicina sostitutiva bensì complementare alla medicina classica in uso in occidente (per definizione, il Reiki è una tecnica di cura naturale). Lo scopo di chi pratica Reiki è ritrovare e conservare il benessere psicofisico, mantenendo il proprio stato di salute più a lungo nel tempo. Oppure, in caso di malattia, lo scopo è accelerare il processo di guarigione, diminuendo gradualmente l’utilizzo di farmaci allopatici tradizionali man mano che si riacquista il benessere. Non vi verrà mai chiesto di interrompere le cure prescritte dai vostri medici curanti né cambiare il vostro stile di vita.
No, non deve essere inteso come medicina sostitutiva bensì complementare alla medicina classica in uso in occidente (per definizione, il Reiki è una tecnica di cura naturale). Lo scopo di chi pratica Reiki è ritrovare e conservare il benessere psicofisico, mantenendo il proprio stato di salute più a lungo nel tempo. Oppure, in caso di malattia, lo scopo è accelerare il processo di guarigione, diminuendo gradualmente l’utilizzo di farmaci allopatici tradizionali man mano che si riacquista il benessere. Non vi verrà mai chiesto di interrompere le cure prescritte dai vostri medici curanti né cambiare il vostro stile di vita.
Come ampiamente dimostrato dalle centinaia di testi di sperimentazione sul Reiki e dalla sua applicazione presso Ospedali e Reparti di riabilitazione, il Reiki fa bene e non ha nessuna controindicazione. Occorre porre attenzione in alcuni casi specifici, come viene abbondantemente illustrato ai corsi. Il Reiki è energia universale, la sua frequenza è molto elevata e pulita e come tale permea ogni cosa, con il solo scopo di armonizzare: non può quindi mai essere dannosa.
Il Reiki è un’abilità che non si dimentica e che, una volta acquisita, può non essere praticata per anni per ritornare attiva all’occorrenza, come il primo giorno. Il reikista, se vorrà, potrà sempre ripassare ad un corso come ripartecipante, non necessitando più di ricevere le attivazioni ma solo per rinfrescare le sue nozioni.
Per acquisire un livello (il Primo o il Secondo) è necessario seguire l’intero seminario, non solo una parte.
Se si vuole ripartecipare, si può farlo gratuitamente ogni volta che lo si desidera, anche parzialmente, previo accordo con l’insegnante. In qualche caso verrà chiesto un contributo simbolico per le spese di sala.
Con il Primo livello puoi fare Reiki a te stesso e agli altri, ricaricandoti a tua volta: siamo canali e quindi lasciamo fluire l’energia liberamente. Puoi dare reiki anche alle piante, agli animali, puoi fare reiki all’acqua e al cibo. Con il Secondo livello puoi fare Reiki in modo più intenso, anche a distanza e trattare non solo il fisico ma anche la parte mentale, psicologica. Si veda la sezione “ I tre livelli”.
No, a molti reikisti basta il Primo livello. Proseguire è una libera scelta, motivata spesso dall’entusiasmo e dai risultati ottenuti già con il Primo.
Certo, teoricamente sarebbe possibile sebbene non si abbiano notizie di casi analoghi in occidente. Lo scopritore vi riuscì al termine di un lungo percorso di ricerca, fatto di meditazione e digiuno (tipicamente, i 21 giorni di Usui). Ciò sarebbe irrealizzabile per la maggioranza degli occidentali, quindi perché faticare così con incerti risultati quando bastano poche piacevoli ore di corso? Oltre all’attivazione di Reiki, al corso si impara “come fare” per trattare svariati disturbi e ottenere, nel minor tempo possibile, importanti risultati. Tutte cose che la pratica in solitaria consente ma nel lungo periodo.
Si, al termine del seminario si rilascia un attestato di frequenza come Operatore Reiki e il materiale didattico.
Certo, molto diverso. Il Reiki non ha controindicazioni: mentre il pranoterapeuta si fa carico del “problema” energetico (malattia) del suo paziente, il reikista non usa la sua energia e non la dà al trattato in alcun modo ma funge solo da canale. Dopo un trattamento il reikista si sente bene, anzi meglio di prima perché si è ricaricato a sua volta; il pranoterapeuta invece si è “scaricato” perché di energia ha dato la sua. Inoltre il pranoterapeuta ha bisogno di un tempo di latenza per ricaricarsi, prima di poter di nuovo praticare e necessita di ripulirsi. Il reikista ovviamente no, potrebbe dare Reiki per giorni interi senza mai sentirsi stanco.
Il Reiki funziona indipendentemente dal fatto che ci si creda o meno. Non occorre credere che l’acqua versata sui vestiti ci bagnerà per sentire l’umido… Se ci provi lo capisci da solo. Chi si avvicina al Reiki con curiosità e un po’ di scetticismo è destinato a esserne sorpreso, proprio perché non ha particolari aspettative. In genere è il primo a stupirsi di ciò che credeva impossibile. L’unico modo è provare facendone esperienza diretta: un po’ come l’aver sentito dire quanto sia favolosa l’anguria ghiacciata in una giornata estiva e poi… assaggiarla davvero a ferragosto!
Si, molti sportivi lo utilizzano per recuperare in un’ora di trattamento la vitalità e la forza che normalmente (es. dopo una maratona) si recupera con un buon pasto, il giusto defaticamento, con integratori e una notte di sonno. Inoltre, il Reiki viene usato con successo come pronto soccorso per contenere eventuali traumi e micro traumi da pratica sportiva.
Certo, il Reiki non ha controindicazioni. È ideale per stimolare e rinforzare il sistema immunitario e per chi vuole favorire una crescita armoniosa dei neonati, dei bambini e dei ragazzi.
Si, il Reiki è particolarmente indicato per le mamme in attesa: mantenere un buon stato di salute in gravidanza garantisce alla creatura in formazione uno sviluppo armonioso ed equilibrato. È quindi consigliabile prendere il Primo Livello per potersi trattare da sole tutto il tempo necessario. Grande aiuto viene dal Reiki anche per i padri che possono rendersi utili nel periodo di gestazione, per alleviare nausee, contrazioni, mal di schiena, sostenendo l’umore. Durante il corso viene spiegato nel dettaglio come un reikista esperto possa fare Reiki ad una gestante e dove posare le mani in base al periodo di gestazione.
Si, lo diceva già il Dott. Hayashi che per primo aprì una clinica del Reiki in Giappone ma lo dimostrano ancor più (e come donna ne ho avuto la prova) le testimonianze di migliaia di reikiste che hanno avuto parti più brevi, con meno ansia, meno sofferenza, meno spinte e che semplicemente hanno visto la differenza tra un parto senza ed un successivo parto con il Reiki. Sempre più donne prendono il Primo Livello in gravidanza e coinvolgono il marito perché le supporti durante il travaglio. Le donne assistite con il reiki, in sala parto tra una contrazione e l’altra, recuperano le forze, alcune arrivano anche a dormire brevemente e recuperano le forze. Il vostro lui vi assisterebbe ugualmente, almeno facendovi Reiki si renderà utile! La ripresa post parto è decisamente più veloce.
Si, perché un essere in equilibrio aumenta le probabilità di dare vita ad una “nuova vita”. Non si contano più, ai corsi, le donne e gli uomini certi dell’impossibilità di concepire o le persone che non vi riuscivano per cause psicologiche (ossia non di natura meccanica, i famosi “blocchi energetici”) che hanno visto la situazione risolversi brillantemente dopo poche settimane o mesi di trattamenti. Numerosi test scientifici in questo campo sono già disponibili (aumento della vitalità degli spermatozoi post trattamento Reiki, aumento di attaccamento dell’embrione nella fecondazione assistita).
Il Reiki come effetto immediato tranquillizza, rilassa. Anche pochi minuti di trattamento vi permetteranno di vedere la differenza su di una persona, magari anziana o malata, su cui il Reiki ha un effetto equilibrante. Spesso poi, i portatori di handicap sono nonostante la loro malattia molto sensibili all’energia, sono cioè molto ricettivi e quindi ne beneficiano appieno. Anche i tremori da Parkinson si calmano moltissimo.
Si perché ne allevia i sintomi (nausea, stanchezza…) ed è di sostegno psicologico per sé e per i propri famigliari. Non è raro che a consigliarlo siano gli stessi medici oncologi, soprattutto negli ospedali dove il Reiki viene sperimentato da anni e con successo all’interno dei reparti. Si veda la sezione Il Reiki in Ospedale.
Certo perché riequilibra e come noto, il primo effetto è quello di tranquillizzare e di diminuire lo stress con effetto a catena su tutto l’organismo.
Come dimostrano i confortanti risultati della sperimentazione del Reiki per alleviare i dolori di chi soffre di emicrania (si veda la sezione Il Reiki in Ospedale) è di notevole entità sia la diminuzione del dolore, durante un trattamento, sia la diminuzione delle crisi nel tempo.
Nulla del genere. Il Reiki è una semplice tecnica che non vi stravolgerà l’esistenza perché non ha gerarchie, dettami, dogmi, riti né pratiche particolari da seguire. Non è una religione né una filosofia sebbene alcuni trovino in essa risvolti introspettivi e spirituali. Si addice a tutti, di qualunque estrazione sociale, confessione religiosa, ideologia e abitudine alimentare. Tutti siamo parte dello stesso universo, tutti siamo composti della stessa materia e della stessa energia, solo diversamente organizzata.